L’ex presidente USA Joe Biden è sottoposto a radioterapia per un cancro alla prostata aggressivo con metastasi ossee.
Dopo la fine della sua presidenza, Joe Biden ha mantenuto un profilo pubblico attivo. Tuttavia, negli ultimi mesi l’attenzione si è concentrata sulla sua salute, a causa di una diagnosi di cancro alla prostata annunciata nel maggio 2025.
Il portavoce dell’ex presidente ha confermato che Biden, oggi 82 anni, è sottoposto a radioterapia nell’ambito di un trattamento oncologico che include anche una cura ormonale. Si tratta di una forma aggressiva del tumore, con metastasi ossee, che richiede una strategia terapeutica combinata.
La diagnosi e il trattamento in corso
La diagnosi, confermata lo scorso maggio, ha identificato un adenocarcinoma prostatico ad alto grado, con un Gleason score di 9 (su 10), che indica un tumore molto aggressivo. Le metastasi ossee rappresentano una complicanza importante, ma il tumore è risultato sensibile alla terapia ormonale, una condizione favorevole per l’efficacia del trattamento.
Attualmente Biden sta seguendo un ciclo di radioterapia della durata di cinque settimane, secondo quanto riportato da fonti ufficiali come Reuters e The Guardian. Parallelamente, assume farmaci per il blocco androgenico, che mirano a ridurre la produzione di ormoni maschili, noti per stimolare la crescita tumorale nelle cellule prostatiche.
Implicazioni cliniche e contesto personale
L’evoluzione della malattia viene monitorata costantemente. In presenza di cancro metastatico sensibile agli ormoni, l’obiettivo del trattamento è rallentare la progressione e mantenere una buona qualità della vita. Secondo l’American Cancer Society, in questi casi la sopravvivenza a cinque anni può superare il 30‑40%, specialmente se il trattamento viene iniziato precocemente.
Dal punto di vista personale, Biden ha scelto di ritirarsi dalla scena politica, già dall’elezione per le presidenziali 2024 sostituito poi da Harris ma perdente contro Trump e risiede stabilmente in Delaware. È impegnato nella scrittura delle sue memorie e nella progettazione della sua biblioteca presidenziale, ma mantiene stretti contatti con leader democratici come Gavin Newsom, Alexandria Ocasio-Cortez e Bernie Sanders.
